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Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabia. La violenta eruzione del 79 d.C. le ha spazzate via in poco più di ventiquattro ore, cristallizzando per sempre la vita quotidiana dei loro abitanti. Un passato lungo più di due millenni riconsegnato alla storia solo un secolo fa.

Oltre all’attività politica, agli affari, alle relazioni sociali ed economiche, centrale nella vita dei romani erano tutta una serie di diverse passioni. I nostri avi amavano, infatti, bere vino, assistere agli spettacoli teatrali, venerare le divinità. Molto amati erano anche i piaceri della tavola.

L’ozio dei romani non va assolutamente confuso con quello dei nostri giorni…l’otium era sinonimo delle più nobili attività dello spirito e della mente, ovvero il tempo della lettura, della scrittura, della riflessione. Il negozio era invece l’attività pratica, ovvero gli affari e la politica.

La scoperta del famosissimo Lupanare e di altri bordelli ci raccontano della libertà sessuale dei romani, libertà celebrata e resa pubblica dalle numerose iscrizioni e dai disegni di falli ritrovati sulle mura dell’antica Pompei. Il fallo, in particolare, era considerato simbolo augurale.